In questo ultimo anno tutti abbiamo vissuto e stiamo vivendo l’obbligo di stare chiusi in casa causa lockdown. Non so te ma io, per quanto stia nella casa che conosco bene, con tutte le mie comodità, dopo un po’ inizio ad impazzire, letteralmente.
Quello su cui voglio farti riflettere è che se per noi questa condizione è relativamente nuova e già ci sta facendo stare male (nell’ultimo anno tutte le statistiche registrano un’impennata di casi di depressione, ansia ecc.), per i nostri gatti spesso è la quotidianità. E dura una vita intera, specialmente se non possono mai uscire in giardino ma rimangono tutto il giorno in casa.
Certo, si dice che per il gatto va bene anche vivere tutta la vita in appartamento, che non è attivo come il cane, che è territoriale…ma la verità è che anche se non te lo dice, il gatto non è molto felice di vivere ogni giorno identico al precedente.
L’EVOLUZIONE DEL GATTO, DAL DESERTO AL DIVANO
Considera questo: il gatto domestico discende dal Felis Sylvestris Lybica, il gatto selvatico africano.
Per quanto nel corso dei secoli di evoluzione abbia sviluppato un profondo amore per i cuscini del divano, per le scatole di cartone e per le crocchette, nel suo DNA ancora è impresso l’istinto del piccolo predatore che passava le sue giornate a cacciare. Sì, probabilmente anche a dormire, ma poi anche a cacciare :-)
Per questo anche il gatto domestico più tranquillo a lungo andare non tollera bene un ambiente monotono, e per lui la noia diventa davvero una fonte di stress. E lo stress è una delle fonti di disturbi della sua salute.
Se infatti è vero che alla base di molti dei disturbi dei gatti c’è una cattiva alimentazione, è anche vero che questa non è l’unica causa dei loro malesseri.
Il benessere felino infatti è dato da una combinazione ottimale di questi fattori:
- BUONA ALIMENTAZIONE
- GENETICA
- STILE DI VITA
- EMOZIONI
- AMBIENTE
[Puoi leggere questo mio precedente post in cui approfondisco l’origine del benessere di cani e gatti: https://www.firstmateitalia.com/lorigine-della-salute-di-gatti-e-cani/]
Quindi una buona alimentazione spesso fa miracoli, ma anche se si fornisce il miglior cibo del mondo un micio che vive in un ambiente stressante o noioso non sarà mai al 100% della sua salute.
E ricorda che fino a che la situazione per lui diventa davvero intollerabile, il gatto NON dà segni visibili di insofferenza. Però col tempo potrebbe iniziare a sviluppare diverse patologie: grattamenti compulsivi, comportamenti anomali, aggressività…
E a quel punto diventa poi più complicato correre ai ripari.
La soluzione per prevenire (o risolvere) queste condizioni? L’arricchimento ambientale!
ARRICCHIMENTO AMBIENTALE: IL RIMEDIO ALLA NOIA E ALLO STRESS
Devi seguire attentamente questo discorso soprattutto se hai più di un gatto, o se il gatto condivide il suo ambiente con uno o più cani.
In lui ci sarà sempre un istinto di competizione e uno di sopravvivenza, per cui nell’arricchimento ambientale per prima cosa ci si deve assicurare di garantirgli il giusto spazio vitale.
Con arricchimento ambientale ci si riferisce ad una modifica dell’ambiente in cui vive il micio al fine di migliorare il suo benessere.
Tutto parte dal prendere consapevolezza che il gatto ha dei BISOGNI AMBIENTALI per poter esprimere i suoi COMPORTAMENTI NATURALI.
I suoi bisogni si basano su questi concetti:
- Sicurezza
- Coerenza
- Prevedibilità
Ecco come si applicano nella vita quotidiana.
Cibo e acqua: devono essere accessibili in luoghi tranquilli, lontani da rumori e disturbi. Utilizza se possibile delle ciotole in ceramica, evita la plastica. Se ci sono più gatti devi assicurarti che tutti accedano alle risorse senza competizione. Se un micio deve costantemente difendere la sua pappa vive con i suoi istinti di sopravvivenza sempre all’erta!
Il cibo non dovrebbe essere sempre a disposizione: è vero che alcuni gatti sono molto bravi a regolarsi con le dosi, senza eccedere, ma se ci pensi la continua disponibilità di cibo elimina la seppur minima possibilità di esprimere l’istinto di cacciatore, e può portare in alcuni gatti predisposti a problemi di peso in eccesso.
Piuttosto si può pensare di creare dei giochi interattivi, ad es. scatole nascoste con piccole quantità di cibo che il gatto deve scovare. Questo si avvicina alla sua attività in natura di cacciare piccole prede.
Per quello che riguarda l’acqua, puoi testare una fontanella. Non sarà la replica esatta di un ruscelletto, ma è sicuramente più vicina a quello che il micio trova in natura rispetto alla tradizionale ciotola.
Lettiera: anche la zona dove il gatto va a fare i suoi bisogni deve essere in un luogo tranquillo, dove non può essere disturbato. Meglio le lettiere ben chiuse, distanti dai luoghi di passaggio degli abitanti della casa. Alcuni veterinari consigliano addirittura di tenere la lettiera lontano dalle porte.
È poi importante tenere la zona dei bisogni ben separata dalla zona con acqua e cibo (come noi umani, anche il gatto non apprezza mangiare in bagno!).
Se ci sono più gatti è bene avere più lettiere. Meglio non eccedere con i profumatori ambientali: non solo possono disorientare l’animale, ma non sono nemmeno molto salutari (in più il micio ha un olfatto 14 volte circa più forte del nostro, quindi un profumo chimico potrebbe essere un’altra fonte di stress).
Aree di riposo e sonno: è quasi superfluo ripetere anche in questo caso la necessità che queste zone siano in luoghi tranquilli.
I gatti hanno un sistema sociale flessibile, questo significa che se ci sono le risorse necessarie a tutti i componenti di un gruppo di mici questi convivono felicemente, e spesso dormono tutti insieme.
Ma è sempre bene predisporre diverse aree per il sonno, non una sola, tenendo conto anche delle diverse condizioni della casa durante le ore diurne e notturne (freddo e caldo, rumore e silenzio…).
Aree elevate e spazi verticali: anche se si ha una casa piccola, c’è sempre la possibilità di sfruttare lo spazio verticale.
Questo non solo regala più spazio vivibile al micio, ma risponde ad una sua esigenza molto importante, cioè quella di stare in zone alte per monitorare l’ambiente sottostante. In natura il gatto si arrampica su alberi, pali… in casa ci si può attrezzare con mensole o con strutture che oggi si trovano facilmente in vendita, e che sono pensate appositamente per i gatti.
Anche qui nel caso di più gatti vanno predisposte più zone elevate.
Tiragraffi: è inutile sgridare il micio perché graffia le superfici. Non è un dispetto ma un suo normale istinto! Mantiene in salute le unghie e soprattutto risponde alla sua esigenza di marcare il territorio (sì, anche se non ha altri gatti come compagnia!).
Per preservare mobili e tappeti è importante assicurargli tiragraffi piacevoli su cui sgranchire le sue unghiette da tigre: meglio oggetti che si sviluppano in verticale, il più possibile fatti di materiali naturali. Molte volte dei tronchetti di vero legno con una bella corteccia spessa e ruvida sono perfetti per lui!
Il gatto tende a farsi le unghie dopo che ha dormito o riposato: prova quindi a collocare il tiragraffi nelle immediate vicinanze delle zone dove dorme.
Gioco: è la parte più divertente dell’arricchimento ambientale! Il micio vuole essere stimolato fisicamente e mentalmente, più volte al giorno. Far giocare spesso il micio non solo fa bene a lui ( e a te, perché diciamocelo, i mici quando giocano sono davvero divertenti), ma dovrebbe mettere anche più al sicuro la tua casa da eventuali danni (morsi, graffi…) che spesso vengono fatti da gatti stressati e annoiati che cercano di trovare nuovi stimoli.
Ecco le due principali modalità di gioco che adora il micio:
- Pedinamento, inseguimento, cattura, morso (la naturale sequenza predatoria)
- Raccogliere, lanciare in aria e masticare (mordere) oggetti.
Tra i giochi per lui stimolanti quindi ci sono:
– bacchette lunghe con all’estremità delle belle piume colorate che imitano un animaletto da predare (questo gioco mette al sicuro le tue dita)
-finti topolini a molla che si caricano e si muovono da soli
-palline all’interno di scatole
-semplici palline di carta stagnola con un filo sufficientemente lungo, da far inseguire
Poi il limite è la fantasia. Mi raccomando, l’unica accortezza è di scegliere giochi di qualità e di prestare sempre attenzione a piccole parti o fili che possono essere ingoiati causando soffocamento.
DA COSA INIZIO?
Abbiamo detto che per il micio è importante la prevedibilità. Sì quindi all’arricchimento ambientale, a patto che sia fatto un po’ per volta, monitorando la risposta del gatto.
Parti da quello che è più carente nell’ambiente dove vive il micio: se ad esempio gioca molto poco, inizia con l’introdurre piccole sessioni di gioco durante il giorno.
E dopo un po’ di corse e cacce a piume e palline, è l’ora della pappa!
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