mirtilli buoni per la salute di cani e gatti

Se sei già nostro cliente o conosci i nostri prodotti, ti sarai accorto che nelle nostre formule per gatti e in una per cani è presente il mirtillo.

Perché questa scelta?

Ecco la risposta breve: secondo i veterinari che hanno formulato le ricette di FirstMate, integrare il mirtillo nella dieta del gatto e del cane significa apportare benefici alla sua salute, sostenere il suo sistema immunitario, e fornire una buona fonte di fibre.

Se però vuoi capire fino in fondo perché i mirtilli fanno bene al gatto e al cane e perché spesso gli ingredienti “super” sono solo marketing, continua la lettura.

1994: L’ANNO DEL MIRTILLO

Andiamo indietro nel tempo fino al 1994: questo è l’anno in cui il mirtillo è passato dall’essere una piccola e allegra decorazione per dolci ad essere incoronato come cibo miracoloso per la salute.

Il primo super cibo (all’inglese super food) del mondo.

Questa incredibile e veloce evoluzione si deve ad uno studio pubblicato su AgResearch Magazine intitolato ‘Plant Pigments Paint a Rainbow of Antioxidants’ (https://agresearchmag.ars.usda.gov/1996/nov/plant/).

Al suo interno si dimostra come il mirtillo (insieme ad altri cibi molto colorati come fragole, kale ecc.) risulta essere una fonte incredibile di antiossidanti estremamente efficienti nell’eliminazione dei radicali liberi.

Non sai cosa siano gli antiossidanti e i radicali liberi? Ci arriviamo tra poco.

Per ora ti anticipo che gli antiossidanti sono sostanze presenti negli alimenti vegetali che contrastano l’invecchiamento precoce e altre patologie degenerative causate dai radicali liberi.

Torniamo al 1994: in tutto il mondo fino a quel momento non si sapeva nulla di antiossidanti, di radicali liberi, di super food…
Il cibo era cibo, l’aspetto salutistico non interessava a nessuno (o quasi).

Arriva questo studio che inizia a parlare di colori e alimentazione.
Lì per lì non ha grande risonanza, ma tutto cambia quando un bel giorno approda sulla scrivania di un signore molto lungimirante: John Sauve, l’allora direttore dell’Associazione del Mirtillo del Nord America (WBANA).
Un grande esperto di mirtilli.

Sauve nel frattempo aveva saputo di un altro test promosso dalla Tufts University, chiamato ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity) che dimostrava come il mirtillo fosse al primo posto per l’attività antiossidante.

A questo punto ecco il lampo di genio di Sauve: “E  se vendessimo i mirtilli non più come una decorazione dolci, ma come un alimento benefico per la salute e una fonte di giovinezza?”

Vince la scommessa.

Da lì a poco il mirtillo diventa a pieno diritto il primo vero super food, le sue vendite si impennano e si inaugura la moda di introdurre nell’alimentazione cibi ricchi di micronutrienti (vitamine, sali minerali, antiossidanti ecc.) benefici per la salute.

Nasce la moda dei super food, un termine commerciale per individuare alimenti con particolari proprietà benefiche.

I SUPER FOOD NEL MONDO DEL CIBO PER ANIMALI

Ormai anche in Italia da qualche anno si parla molto di super food.

La dieta umana, oltre che di mirtilli, si è arricchita con alimenti più o meno esotici: bacche di goji, semi di chia, tè orientali di vario tipo, avocado, alghe…

Nel mondo del cibo per animali la situazione è più o meno la stessa.
Nella ciotola dei nostri gatti e gatti sono arrivate formule con molti di questi super food.

Sembra quasi che alcune aziende si siano addirittura lanciate in una corsa a ‘farcire’ di quanti più ingredienti ‘esotici’ possibili le loro ricette.

È una cosa buona?
Dipende.

Se gli ingredienti base sono scarsi, l’aggiunta di un super food non aumenta di sicuro la qualità del cibo.

Firstmate ha ingredienti base di altissima qualità e che fanno la differenza, i mirtilli sono un extra con ottime proprietà benefiche.
In altri cibi invece il superfood è solo uno specchietto per le allodole che maschera una base scarsa.

Giusto per darti un’idea, se un cibo è pieno di cereali e carboidrati e ha poca carne (o ancora peggio proteine di pollame, soia, piselli ecc.), non sarà la presenza di una piccola quantità di super food a renderlo buono.

A questo va aggiunto che alcuni super food non mantengono le loro proprietà una volta cotti (molte vitamine come A, B1, B2, B5, B9, C, E vengono distrutte con il calore), oppure sono presenti in quantità talmente piccole da essere praticamente inutili.

Siccome tutti gli alimenti industriali sono cotti per legge, se qualcuno ti spaccia un cibo contenente per esempio melograno come “ricco di vitamina C”, ti sta prendendo in giro. La vitamina C del melograno viene persa con la cottura e, di conseguenza, va integrata dopo.

Vediamo cosa succede con il mirtillo.

IL MIRTILLO: UN SUPER FOOD PER IL TUO GATTO E IL TUO CANE?

I mirtilli sono l’alimento con la concentrazione più elevata di ANTIOSSIDANTI utili per combattere i radicali liberi.

I radicali liberi sono sostanze prodotte delle cellule durante la loro normale attività. Possono anche generarsi in seguito a fattori esterni come stress psicofisico prolungato, inquinamento, radiazioni, fumo ecc. Queste sostanze possono danneggiare nel tempo la cellula stessa, per questo motivo ci sono dei meccanismi che hanno lo scopo di eliminarli.

Il problema è che se la quantità di radicali liberi supera la capacità di smaltimento del corpo, si genera una condizione di STRESS OSSIDATIVO.

Lo stress ossidativo porta a:

  • malattie degenerative
  • artrite
  • cardiopatie
  • invecchiamento precoce

Per questo motivo stanno crescendo sempre di più gli studi scientifici che analizzano diversi tipi di alimenti di origine vegetale in cerca di antiossidanti.

Gli antiossidanti infatti sono sostanze vegetali che sostengono il corpo nella riparazione dai danni dei radicali liberi e funzionano anche come prevenzione.

Tutti gli studi sono d’accordo nel riconoscere il mirtillo come una fonte incredibile di antiossidanti naturali, i POLIFENOLI, presenti sia nella buccia che nella polpa.

Il più grande sottogruppo dei polifenoli è quello dei FLAVONOIDI. Un importante sottogruppo dei flavonoidi è quello delle antocianine, responsabili del colore blu-viola del mirtillo.

L’Institute of Food Technologists (IFT) definisce “alimenti funzionali” quelli che forniscono benefici che vanno oltre le funzioni di base dei macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi).

In particolare gli alimenti funzionali forniscono vitamine, acidi grassi omega-3, minerali, fibre, ceppi batterici, polifenoli e hanno un effetto dimostrato sulla salute.

I mirtilli quindi entrano a pieno diritto nella categoria dei cibi funzionali.

Resta solo una questione molto importante da affrontare…

LA COTTURA DISTRUGGE I POLIFENOLI?

I benefici del mirtillo sono disponibili solo nelle bacche fresche e si perdono con la cottura?
Oppure la loro BIODISPONIBILITÀ rimane invariata con la cottura?

La biodisponibilità è la capacità dei nutrienti di raggiungere il circolo sanguigno e di svolgere la loro azione.

Uno dei principali studi sull’argomento, pubblicato sul Journal of agricultural and food chemistry (Impact of Cooking, Proving, and Baking on the (Poly)phenol Content of Wild Blueberry) ci dice che sì, anche il mirtillo cotto apporta antiossidanti (https://pubs.acs.org/doi/pdf/10.1021/jf403366q#).

Con la cottura i polifenoli vengono comunque trasmessi, cambia solo la proporzione dei diversi componenti rispetto alla bacca fresca.
Ad esempio le antocianine diminuiscono ma rimangono invariate le procianidine (flavonoidi studiati per la loro azione benefica sui follicoli dei peli).

La quercitina (flavonoide ad azione antiinfiammatoria), l’acido ferulico (flavonoide studiato contro l’invecchiamento cutaneo) e l’acido caffeico rimangono costanti mentre aumenta l’acido clorogenico (ad azione antiinfiammatoria).

Allo stato attuale quindi gli studi ci dicono che mangiare mirtilli freschi e mirtilli cotti non è la stessa cosa, ma i polifenoli arrivano comunque a destinazione, esercitando il loro potere benefico.

COME POSSO INTEGRARE I MIRTILLI NELLA DIETA DEL MIO GATTO E DEL MIO CANE?

Produrre in autonomia il cibo del proprio micio è sempre un azzardo, così come lo è integrare una fonte di carboidrati come il mirtillo senza avere la possibilità di conoscerne il profilo nutrizionale.

È pressoché impossibile dirti quale sarebbe la quantità ideale giornaliera: tutto dipende dalla varietà, dal grado di maturazione…il rischio è di fornire troppi carboidrati in una volta, o troppe fibre.

Ma soprattutto posso garantirti che nel 99% dei casi il tuo gatto o il tuo cane si gireranno dall’altra parte se metti dei mirtilli nella loro ciotola!

La soluzione quindi è scegliere un alimento già preparato e ben bilanciato che contenga questo ingrediente.

Le crocchette FirstMate sono un ottimo cibo che contiene solo carne o pesce di alta qualità, sono senza cereali e senza legumi e grazie ai mirtilli hanno anche un effetto antiossidante.

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